Otranto oltre ad essere una località balneare molto ambita, è un luogo che merita di essere visitato in qualsiasi periodo dell’anno. Le sue bellezze artistiche e naturalistiche sono il motivo principale per cui venire a visitarla, trascorrendo un periodo di vacanza approfittando della Pasqua!
I riti della Settimana Santa
La Pasqua è un giorno molto importante, carico di alti significati e ricca di eventi, a partire dai riti della Settimana Santa.
Nelle tre settimane che precedono la celebrazione pasquale, in alcuni nuclei familiari si usa seminare diversi tipi di semi in piattini di creta: ceci, orzo, lenticchie, grano e lupini. Chiamati “cene”, i piattini si depongono negli angoli più bui e asciutti della casa e producono germogli di forme diverse.
Decorati con fiori, immagini sacre e nastri colorati, vengono poi portati in chiesa e completano l’addobbo dei “Sepolcri”, che i fedeli cominciano a visitare dopo la celebrazione religiosa dell’Ultima Cena.
Il Giovedì Santo è l’inizio del lutto stretto, e le campane smettono di suonare. In questa giornata la celebrazione della messa “Coena Domini” rappresentante l’Ultima Cena del Signore, è un momento emozionante per tutti. Simboleggia la cena che Gesù tenne insieme ai suoi apostoli prima dell’arresto e della condanna a morte.
Il Venerdì Santo è il giorno più significativo di tutta la settimana. Tutti cittadini attraversano le strade del paese in preghiera, partecipando alla processione della “Via Crucis”.
La settimana santa si conclude con la cerimonia della “Resurrezione”. In questo giorno si scompone il Sepolcro e chi ha portato il vasetto con il grano lo riprende.
Questa giornata permette alle famiglie di riunirsi. Ci si scambiano gli auguri e si pranza tutti insieme, gustando i caratteristici piatti pasquali della antica tradizione culinaria del Salento.
Gastronomia
Festeggiare Pasqua a Otranto vi permette di gustare la tipica cucina sqlentina delle festività!
Tra i dolci, il più caratteristico è sicuramente la Scarcella o Cuddhura Salentina, a base di pan di zenzero con uova sode inglobate all’interno, dolce della tradizione che simboleggia fortuna e nuova vita. Viene preparato in diverse forme ed é spesso cosparso di glassa di zucchero e zuccherini colorati.
Un altro dolce tradizionale è il classico “pecureddhu“, un agnello realizzato in pasta di mandorle e farcito di crema e marmellata.
Cosa vedere ad Otranto
Entrando dalla Porta Terra, all’ingresso della città vecchia ci si immerge nel borgo antico fatto di piccoli viottoli con salite e discese. Lungo le suggestive stradine del borgo si incontrano tanti negozietti di artigianato locale, ristoranti, negozi e locali caratteristici.
Nel cuore della città fortificata troviamo la bellissima Cattedrale di S. Antonio Primaldo e dei suoi compagni, meglio conosciuta come Cattedrale dei Martiri di Otranto.
Nella chiesa è possibile vedere la cripta con i teschi degli 800 beati giustiziati dall’imperatore ottomano per essersi rifiutati di convertirsi all’islam. Il mosaico del pavimento della Cattedrale rappresentante l’albero della vita, merita di essere visto sia per il valore storico che rappresenta, sia perché è un capolavoro dell’arte medioevale. Da vedere anche la cripta con le colonne con i capitelli tutti diversi.
Una tappa imperdibile è al Castello Aragonese. Si presenta come un’architettura imponente e fuori dal tempo e, accedendo all’interno delle sue mura, sembra di essere catapultati nel passato. Passeggiando tra le maestose mura è possibile apprezzare diversi particolari architettonici come le torri Alfonsina, Duchessa e Ippolita, il bastione detto Punta di Diamante, e la Sala Triangolare realizzata con tecniche difensive innovative che ne fanno uno degli esempi più importanti per l’architettura militare dell’epoca.
Dopo il castello è doveroso fare un salto per visitare la Torre Matta, la torre di guardia del Castello sepolta per 500 anni in un bastione e ora riemersa in tutta la sua naturale bellezza.
Proseguendo la passeggiata ci dirigiamo verso i bastioni dei Pelasgi. Dall’alto della cinta muraria dei bastioni è possibile ammirare il mare da sogno ed il panorama del porto di Otranto, e sorseggiare un drink in uno dei locali alla moda presenti in questa zona.
Il lunedì dell’Angelo
Il lunedì dell’Angelo, meglio conosciuto come Pasquetta, è l’occasione per trascorrere una giornata all’aria aperta. É d’abitudine cercare iniziative e location per trascorrere una giornata in giro.
Allontanadosi poco fuori Otranto é consigliabile fare un salto ad ammirare il laghetto della cava di Bauxite, una vera e propria perla nota a pochi. Si tratta di un piccolo lago formatosi da un vecchio giacimento di estrazione mineraria ormai dismesso, dalle tinte verdi come lo smeraldo, circondato da terra color rosso intenso, creando un panorama dalle tinte acquerello tra i più colorati della regione.
Per arrivare alla cava di Bauxite é bene partire da Otranto direzione Santa Cesarea, entrare ad Otranto dall’ultimo incrocio e svoltare subito a destra. Così facendo ci si immette in una stradina di campagna che ben presto diventa sterrata. Quando si sarà costretti a procedere a piedi sulla destra si potrà finalmente scorgere la bellissima cava verde smeraldo.
Una volta giunti sul posto è possibile inoltre visitare la Torre del Serpente, simbolo di Otranto, da dove si può ammirare il mare e anche il profilo delle montagne dell’Albania che distano solo alcune decine di chilometri dall’altro lato dell’Adriatico. La Torre del Serpente aveva la funzione di faro e deve il suo nome a un serpente che secondo la leggenda risaliva ogni notte la struttura per bere l’olio del suo faro.
Proseguendo sulla costa verso sud, dopo poco si giunge al faro di Punta Palascìa, il punto più ad oriente d’Italia, conosciuto anche come Capo d’Otranto. Dopo anni di abbandono, il faro é ora ristrutturato e rimodernato, ospita un museo multimediale del mare, e mette a disposizione dei visitatori una serie di notizie e ricerche sull’ambiente naturalistico e marino della provincia di Lecce. Fantastica la veduta sul mare Adriatico dalla magnifica terrazza sull’esterno.
Oltre alle gite fuori porta al mare degli Alimini, si può andare alla scoperta dell’entroterra del Salento, ricco di iniziative e location, come ad esempio il Museo di Storia Naturale del Salento a Calimera, oppure trascorrere una giornata all’aria aperta nella natura a Caprarica di Lecce, dove ogni anno si propone la Pasquetta della Serra, organizzata dal comune insieme alle organizzazioni locali e a tutta la comunità cittadina, e consiste in una serie di attività immersi nella natura della Serra di Caprarica, una delle zone paesaggistiche più belle del Salento.
Il Salento, con i suoi paesaggi incontaminati, offre molto per il turista in cerca di relax e natura, ma anche di cultura e tradizioni.